Le indicazioni

E’ indicata in coloro che presentano mammelle con un volume soddisfacente ma con il complesso areola-capezzolo (N.A.C.) in posizione troppo bassa (al di sotto cioè del solco sottomamario) per cui appaiono “scese”: è tipica conseguenza del calo ponderale o della gravidanza con successivo allattamento. Lo scopo della mastopessi è ricompattare il tessuto mammario, spostare il N.A.C. verso l’alto in posizione adeguata ed asportare la cute in eccesso.

 

L’intervento

Personalmente preferisco eseguire l’intervento in anestesia generale anche se è possibile effettuarlo in anestesia locale con paziente sedata ed in regime di day hospital. Viene praticata una incisione rotondeggiante nella sede che costituirà il nuovo alloggiamento del complesso areola-capezzolo ed intorno alla areola, viene disepitelizzata la cute compresa tra tali incisioni in modo da allestire un peduncolo dermico che consentirà la vascolarizzazione e l’innervazione al complesso areola-capezzolo. Viene praticata una incisione cutanea estesa dal margine inferiore dell’areola a circa 1centimetro al di sopra del solco sottomammario e viene scollata la cute in eccesso ai lati di tale incisione. Viene scollata la ghiandola mammaria dal piano muscolare in modo da consentirne lo spostamento verso l’alto dove viene fissata con punti di materiale a lento riassorbimento. Viene ricompattato il tessuto mammario attraverso punti di materiale a lento riassorbimento, resecata la cute in eccesso, posizionati i drenaggi aspirativi suturate le incisioni chirurgiche per piani e applicato un bendaggio elasto-compressivo. L’intervento dura circa 2 ore. Il dolore post-operatorio è facilmente controllabile con analgesici somministrati per via orale.

 

Prima e dopo l'intervento

 

Il decorso post operatorio

La sera stessa, prima della dimissione, verranno rimossi i drenaggi aspirativi e fatto indossare alla paziente un reggiseno da sport che dovrà portare continuamente per 7 giorni. A domicilio la paziente dovrà assumere per via orale una terapia antibiotica ed antidolorifica per 7 giorni. I punti di sutura verranno rimossi dopo 7 giorni. La paziente può riprendere la normale vita di relazione in media dopo 7 giorni e praticare sport dopo 1 mese. La paziente potrà allattare in caso di successive gravidanze.

 

Le sequele e complicanze

È normale la comparsa di edema in regione mammaria che si risolve spontaneamente nelle 2 settimane successive all’intervento. Le complicanze descritte possono essere: ematomi: raccolte di sangue a livello delle aree di scollamento; per evitarli vengono appunto posizionati i drenaggi aspirativi ed il bendaggio elasto-compressivo. liponecrosi: colliquazione del grasso mammario nei punti dove vengono posizionate le suture sottocutanee per ricompattare i tessuti; è un evento infrequente che si manifesta solo nelle mammelle dove è preponderante il tessuto adiposo rispetto al tessuto ghiandolare e che comunque si risolve spontaneamente nell’arco di alcune settimane. riduzione della sensibilità del complesso areola-capezzolo: evento raro che generalmente si risolve spontaneamente nell’arco di 6 mesi cicatrici ipertrofiche (ispessite): evento dipendente dalla naturale predisposizione della paziente controllabile con creme cheratoplastiche e lamine in gel di silicone.

 

Le cicatrici

Le cicatrici saranno: una circolare sul margine dell’areola una lineare verticale estesa dal margine inferiore dell’areola ad 1 cm al di sopra del solco sottomammario Generalmente risultano poco evidenti a distanza di circa 6 mesi dall’intervento chirurgico.

Prendi un appuntamento+39 335 6787462
Contattaciinfo@malloggichirurgia.it
Dove siamoV.le delle Cascine 152/f, Pisa