Fotoringiovanimento non ablativo

L’esposizione cronica alle radiazioni ultraviolette causa una accentuazione della trama cutanea e una progressiva comparsa di rughe, discromie, lentiggini e fini teleangectasie nelle aree fotoesposte. L’ampio spettro di emissione dell’IPL consente di adattare il trattamento alla situazione clinica del singolo paziente concentrando, di volta in volta, l’azione prevalentemente sulle lesioni pigmentate o su quelle vascolari o contemporaneamente su tutte le alterazioni cutanee connesse al fotoinvecchiamento.

 

Il meccanismo di azione

  • LESIONI PIGMENTATE, DISCROMIE Queste lesioni sono caratterizzate dalla presenza di una quantità di melanina assai maggiore nei melanociti e cheratinociti basali epidermici rispetto alla cute sana circostante. L’IPL, avendo come bersaglio la melanina, determinerà un notevole riscaldamento delle cellule lesionali pigmentate con conseguente necrosi coagulativa delle stesse senza causare importanti danni all’epidermide circostante. L’avvenuta necrosi cellulare si manifesta clinicamente con il viraggio delle lesioni verso un colore grigio cenere o nerastro. Nelle settimane seguenti le cellule lesionali necrotiche verranno progressivamente eliminate seguendo la normale cinetica epidermica (esfoliazione).
  • TELEANGECTASIE Sono vasi dilatati che corrispondono prevalentemente a capillari e venule post-capillari situate nel derma superficiale. L’IPL, avendo come bersaglio l’emoglobina, determinerà una necrosi coagulativa dei globuli rossi presenti a livello di questi vasi con successiva trombosi intraluminale. Il materiale necrotico derivante dal vaso danneggiato verrà successivamente eliminato dai macrofagi tissutale. Nella zona trattata clinicamente si osserva prima uno sbiancamento dei vasi colpiti cui segue dopo qualche minuto una area di colore rosso violaceo.
  • MICRORUGHE Queste sono l’espressione clinica della progressiva riduzione e irregolare distribuzione delle fibre collagene e della degenerazione delle fibre elastiche nel derma superficiale determinata dall’esposizione cronica alle radiazioni solari. L’IPL, avendo come bersaglio l’acqua interstiziale, determinerà il riscaldamento del collagene e dell’elastina dermica inducendone la rigenerazione attraverso l’attivazione dei fibroblasti.

 

Il trattamento

Sulla cute detersa e asciutta viene applicato un sottile film di gel che viene raffreddato durante il passaggio del manipolo. Quando l’impulso luminoso viene erogato alcuni pazienti avvertono un leggero pizzico o una leggera puntura. La durata del trattamento è di circa 15 minuti. Il numero dei trattamenti varia da 3 a 5 in base all’entità del problema da risolvere. I trattamenti vengono effettuati a distanza di 20-30 giorni l’uno dall’altro.

 

Il post trattamento

Al termine del trattamento la cute può apparire leggermente arrossata ed il paziente può avvertire un leggero calore: tutto questo scompare spontaneamente dopo circa 60 minuti. A questo punto il paziente può eseguire qualunque tipo di attività tranne che esporsi al sole. In caso di esposizione solare è quindi raccomandato l’uso di uno schermo totale.

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